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Condominio Zama

Condominio Zama di Castel Maggiore (BO)

13 Dicembre 2022 ReEng Staff Comments Off

Modena, 13 dicembre 2022.

Nel mio appartamento ho potuto tenere spento il riscaldamento a dicembre grazie ai lavori del Superbonus 110%”

Sono in fase di ultimazione i lavori di riqualificazione al Condominio Zama di Castel Maggiore (Bologna) e già si raccolgono i primi positivi effetti dell’operazione, resa possibile grazie alle agevolazioni del Decreto Rilancio 34/2020 (il cosiddetto Superbonus 110%). Attivo da luglio 2021, il cantiere ha lavorato per effettuare interventi di efficientamento, migliorando di almeno due classi energetiche le performance di tutti gli edifici che costituiscono il complesso. L’intervento oltre alla coibentazione ha previsto anche la completa riqualificazione delle due centrali termiche che producono l’acqua calda, sia per il riscaldamento che sanitaria, per tutti I residenti del condominio.

 I lavori sono realizzati dall’impresa Coopservice di Reggio Emilia su incarico di PRANZINI SRL Studio Pranzini & Sarafianos, Studio di Amministrazione del Complesso Residenziale Zama. La Progettazione energetica, edile ed impiantistica, nonché la Direzione Lavori ed il Coordinamento della Sicurezza  sono in carico a due società di ingegneria di Modena, YUPPIES Services e Ingegneri Riuniti, facenti parte della Rete di Imprese RE.ENG. È stato interessato l’intero complesso immobiliare, realizzato tra il 1974 e il 1977, composto da un totale di 278 abitazioni, 289 autorimesse, due centrali termiche e due sale condominiali.

 Gianna Magoni, abita nella palazzina A e ci ha raccontato come ha vissuto questa esperienza e quali vantaggi ha, da subito, riscontrato nella qualità della propria vita.

 Quali sono i punti di forza che ha ravvisato in questa operazione?

Il primo è una rinnovata bellezza della facciata. Da fuori l’immobile dove vivo sembra costruito da pochissimi anni nonostante ne abbia oltre quaranta. L’architetto Sofia Cattinari, del gruppo di progettazione (ndg), ci ha mostrato una serie di colori e ne abbiamo scelti alcuni morbidi:
tortora, grigio e bianco. Senza l’occasione del Superbonus 110% non avremmo mai potuto approvare tutti assieme un rifacimento delle facciate con queste caratteristiche. Il secondo vantaggio è rappresentato dal grande risparmio energetico che già ho potuto constatare durante queste settimane.

Può spiegarci meglio questo aspetto?

Certamente. Abito al piano terra e sotto al pavimento di
casa ci sono garage e le cantine, quindi zona aperte e non riscaldate. Eppure ho riscontrato, con grande soddisfazione, che al 5 dicembre 2022 non ho ancora acceso i termosifoni, se non un paio d’ore in tutto. Per fare un esempio, alle 9 del mattino di inizio dicembre avevo 21 gradi esatti quando il mio termostato era tarato a 20. Lo scorso anno di questi tempi avevo già acceso il riscaldamento. Ci accorgeremo maggiormente di questo vantaggio con l’emissione delle bollette del prossimo esercizio finanziario.

Se lo aspettava?

In parte sì, ma avere un risparmio di un paio di gradi centigradi no. È segno che le aziende coinvolte hanno lavorato veramente molto bene.

Da come dice, il gioco ne è valso la candela.

Non avremmo mai potuto sostenere singolarmente una spesa
del genere: senza il Superbonus, bene che andasse, avrebbero chiesto 40mila euro a unità abitativa per il rifacimento delle facciate e la coibentazione con il cappotto. Trovare la maggioranza assoluta per intraprendere questo cammino sarebbe stato molto difficile. Alla fine non abbiamo speso un euro, per cui il sacrificio di un anno e mezzo di lavori è valso la pena per rivalutare l’immobile e avere un prodotto che non mi sarei mai potuta permettere. L’intervento era comunque da farsi prima poi: le facciate erano ammalorate e con l’armatura del cemento a vista, molto brutte da vedere.

Questo cantiere è stato gestito secondo voi diversamente
rispetto ad altri che vi hanno coinvolto in passato?

Se prima i rapporti erano tenuti tra amministrazione condominiale e impresa, con i condòmini che avevano uno scarso coinvolgimento salvo alcuni volontari dotati di competenze ingegneristiche o architettoniche, adesso grazie all’approccio di Giuseppe Modena e il proprio staff è stato possibile avere un progetto da discutere in assemblea, da lui esposto più volte. Questo elemento è stato generalmente apprezzato